La Pillola Rossa
Il fumo negli occhi – analisi di un volantino
Qualche giorno fa davanti alla mia scuola alcuni studenti mi hanno dato il volantino visibile nell’immagine sopra riportata. Leggendolo alcune riflessioni si sono fatte subito largo nella mente; ma procediamo con ordine.
Si apre in alto con una domanda: «La scuola è finita?» Per attendere la risposta non si ha bisogno di molto: quel «più» senza accento sembra proprio dire di sì; ed ecco che quel punto interrogativo si trasforma immediatamente in esclamativo… La scuola è finita! – e pensare che un volantino dovrebbe essere un biglietto da visita!
Più emblematica risulta invece la frase nel riquadro, «Combattete la VOSTRA battaglia!» Quel «vostra» così in evidenza sembra proprio voler dire: “ognuno combatta la sua battaglia, voi la vostra noi la nostra (i nostri interessi prima di tutto 😉 )”
«Non tutto è come ve lo fanno apparire!», vero: è anche peggio! (n.d.a. perdonate lo stile, riporto alla lettera)
Ma veniamo al retro: «è utile sapere che… la riforma Gelmini»… è bella e buona (vedi a questo link l’immagine di Bart Simpson alla lavagna).
Punto 1.
Perché non ridurli ad uno solo? Con un solo indirizzo sì che la scelta sarebbe stata semplificata: non si poneva proprio il problema!
Ma forse potrebbe essere un’ottima idea da cui trarre spunto: magari per i prossimi compiti in classe invece delle solite tre o quattro tracce ne darò una sola; semplificare al massimo, è questo lo spirito ministeriale, non vi pare?
Punto 2.
E dei circa 150.000 licenziamenti in tre anni non diciamo nulla? Non vi sembra che facendo un po’ di conti questa cifra equivale allo smantellamento di un’intera azienda come la Fiat che conta nel suo gruppo 190.000 dipendenti nei 188 stabilimenti presenti in tutto il mondo? Ma perché l’Italia ha bisogno della Fiat? E della scuola cosa volete che se ne faccia?!
I 3000 posti da preside? Vorrà dire che dal prossimo anno scolastico avremo più presidi che professori!
Punto 3.
È così vero che gli alunni sono costretti a pitturare loro stessi le proprie aule; senza contare il sovraffollamento a cui debbono sottostare: 30 e più unità per classe in spazi ristretti e fuori norma, altro che sicurezza!
Punto 4.
È proprio un toccasana, soprattutto ora che la riforma ha creato nuove materie per le quali il ministero non ha ancora fornito le linee programmatiche: della serie che bisogna scegliere un testo a caso e tenerselo per almeno cinque anni!
Punto 5.
E per riuscirci ne ha ridotto le ore settimanali nei vari anni scolastici! Ma non ha tagliato solo le ore di lingua: anche quelle di molte altre materie sono state eliminate, soprattutto quelle di indirizzo – beh, ma qualcosa bisogna pur toglierla! Non vi pare?
Punto 6.
Questa non l’ho proprio capita! Qualcuno me la spiega? A me pare piuttosto che anche in questo caso abbia semplificato il problema: non assume e basta! Ha persino eliminato il ricambio generazionale dovuto ai pensionamenti che non sono stati rimpiazzati in nessuna forma (per approfondire vedi qui le dichiarazioni del ministro poco matematico)
E se ci sono tanti precari è perché il governo italiano (da diversi anni a questa parte) preferisce risparmiare sulle spalle dei lavoratori piuttosto che offrirgli il necessario incarico di ruolo!
Concludo scusandomi con quel povero Mazzini per l’improprio richiamo alla sua Giovine Italia: spero che giaccia ben seppellito nella sua tomba per sopportare la firma di tale volantino!
P.S. Per approfondire la questione relativa al punto 5, basta consultare i relativi dati numerici al seguente post:
Vergogna, vergogna, vergogna!!!!
Dire vergogna è forse esagerato… sono solo poveri studenti che non pensano con la loro testa, nulla di più.
Questo gli viene detto di fare e loro eseguono senza discutere e senza pensare: il modello di un bravo adepto!
A volte penso alla quantità di precari senza lavoro…
A volte penso ai docenti che si ritrovano ad insegnare…
A volte penso ai licenziamenti…
Spesso penso all’ignoranza di prof, o simili, come lei…
Fa comodo attaccarsi ai “licenziamenti” quando siamo lo stato con meno alunni per prof di tutta Europa. Era un fattore positivo, migliore e maggiore istruzione. Giusto.
Bene, in un periodo di crisi come questo, i professori in più, tutto ciò che è in più, come lo si paga?
Lo da lei un contributo prof? Non credo.
Un’azienda che non riesce a mantenere il proprio personale ha 2 alternative: va avanti togliendo le spese superflue o non più sostenibili o finisce in bancarotta.
Vogliamo un’Italia stile Grecia?
Io no… Ma è molto più semplice attaccare senza mai proporre niente.
Si firma “Re Felix”, bene, un re mette in atto decisioni, un re propone (ed essendo lui a decidere) agisce. Io non ho notato nessuna azione concreta, solo parole e chiacchere.
Certo, dal creatore de “la pillola rossa”, più di tanto non si può pretendere.
Cordiali saluti
Un ragazzo che ragiona e che non si informa dalla parrucchiera o al bar
…che dice, merito la sufficienza?
Caro studente,
Ti ricordo che la scuola non è un’azienda: non deve creare fatturato utile; deve piuttosto formare le giovani generazioni affinché possano contribuire a creare uno Stato e una società migliori…
Parli di professori in più, ma hai provato a vedere le cose un po’ più a fondo? Hai provato per esempio ad informarti sul numero dei docenti precari presenti anche solo nel tuo istituto? Hai notato la situazione di alcune classi che sono state senza docenti in alcune materie per diversi giorni dall’inizio della scuola? Queste realtà fanno pensare ad un numero di docenti maggiore rispetto al bisogno? O piuttosto fanno pensare che probabilmente esista la necessità effettiva di altri docenti oltre a quelli regolarmente in ruolo?
E le classi da 30 alunni le hai viste o ti sembra anche questa un’invenzione?
Le azioni concrete come credi di poterle “notare”? Leggendo un solo post credi di avere la conoscenza completa del mio pensiero e delle mie opere concrete? Un po’ parziale la tua analisi, non credi?
Qui non si tratta di dare voti, non siamo a scuola e non abbiamo bisogno delle valutazioni numeriche; si tratta piuttosto di riflettere e crescere dialogando, pronti ad accettare il punto di vista altrui senza sentenziare a destra e a manca.
Professore, sono nell’istituto da 5 anni ormai, sia con questo governo che con quello precedente, all’inizio dell’anno scolastico mi è sempre mancata almeno una professoressa (ad eccezione del primo anno di governo Berlusconi, ma dubito che sia merito del premier).
Detto questo mi soffermo sull’affermazione: la scuola non è un’azienda, affermazione non giusta, di più. Vi è un piccolo quanto fondamentale errore di fondo: senza soldi, in un momento di crisi, sia l’azienda che lo stato hanno lo stesso tipo di problemi, rischiano il fallimento.
Ora, detto questo, in una politica aziendale atta a mantenere funzionante l’apparato lavorativo, si taglia nei settori dove vi sono più sprechi o un eccessivo quantitativo di dipendenti.
In ambito statale bisogna ragionare nello stesso modo; lo stato non è tenuto a dare lavoro a tutti i suoi cittadini rischiando di far la fine della Grecia, lo stato in alcuni casi deve essere, se così vogliamo definirlo, egoista; Per 150.000 (presunte) persone, non possono rimetterci 65 e passa, milioni di abitanti italiani.
Siamo in un periodo di crisi, come noi, anche francia e altri paesi stanno mettendo in atto tagli, aumenti di età pensionabile, ecc
Dobbiamo adeguarci al periodo storico, forse, finiti gli studi, sarò anche io un precario o addirittura disoccupato, ma farò del mio meglio per migliorare la situazione, mia e di tutti quelli che mi sono vicini.
La Finlandia spende per la scuola più della media europea (e più dell’Italia), ma meno della media dei paesi scandinavi, mettendo in evidenza che non vi è proporzione tra la spesa e i risultati ottenuti; addirittura risulta che mediamente uno studente italiano riceve più di uno studente finlandese, ma in Finlandia (a parte il numero ridotto di studenti) si passano molte meno ore in classe e ci sono più alunni per ogni insegnante (con ottimi risultati scolastici)
P.s secondo le classifiche internzionali quelle finlandese è la scuola migliore del mondo
tanto per rispondere ad alcune delle cose che contesta
Caro studente,
è proprio questo il problema: far reggere la scuola sui precari ha portato a situazioni come quella che hai vissuto tu e che è condivisa da tanti altri studenti della scuola italiana. Per risolvere problemi come questo bisognerebbe assumere in pianta stabile i docenti e non tenerli precari per un numero indefinito di anni. E se vedi classi troppo affollate vuol senz’altro dire che la scuola ha bisogno di un numero maggiore di docenti rispetto a quello attuale, non il contrario. Per farti solo un esempio molte classi andrebbero addirittura sdoppiate e di conseguenza si avrebbe bisogno di altri insegnanti…
Ricorda però che la crisi non può giustificare lo smantellamento dell’istruzione e della formazione. Anche (e forse soprattutto) in periodi come questo bisognerebbe investire maggiormente in questi settori: formare le giovani generazioni significa garantire il futuro ai nostri figli e a voi innanzitutto.
Ridurre invece l’offerta formativa porterà ad un impoverimento generale che non sarà percepibile nell’immediato: ne pagheremo lo scotto tra un paio di generazioni quando dovremo confrontarci con Paesi come l’India che, proprio in questo periodo, hanno aumentato l’investimento relativo nei settori della ricerca e della formazione.
Come vedi, non chiedo il superfluo, chiedo solo il necessario.
@Cristian
Scusami ma non colgo bene il punto di ciò che dici.
Ritieni la scuola finlandese la migliore al mondo, però i suoi studenti ricevono meno di quelli italiani…
Spende di più, ma i risultati non sono proporzionali alla spesa…
…qualcosa mi sfugge.
Prof, come si può sdoppiare una classe da 33 alunni?
2 classi da 16 e 17 ragazzi? già vi sono problemi di locali, basti guardare il nostro liceo, ogni aula è occupata e vi sono classi che vagano di aula in aula in quanto non ne hanno una stabile. Aumentiamo anche le strutture? Aumentiamo quindi le spese?
Se il numero dei docenti è fisso, il motivo c’è..
non si possono sdoppiare classi solo per giustificare un aumento di personale.
In ogni settore, ormai, vi sono risorse umane in più, esempio stupido, il mondo è pieno di avvocati, dobbiamo fare causa ogni giorno senza motivo per da loro da mangiare?
Come detto da Cristian, in Finlandia tutto va alla grande, classi numerose, professori in giuste quantità, orari non eccessivi, ma a quanto pare risulta difficile prendere in considerazione informazioni che vanno contro il proprio pensiero no?
Paesi come India, Cina&co sentono meno la crisi, ogni azienda occidentale sposta la propria produzione a “casa loro” grazie alla totale assenza di diritti del lavoratore, la crisi è decisamente ridotta; in più, con lo sviluppo economico, investono molto sull’istruzione, giustissimo, quindi cosa dovremmo fare?
Per investire sulla scuola eliminiamo i diritti dei lavoratori per farci sfruttare e sentir meno la crisi grazie al decentramento delle aziende?
Non credo sia una gran soluzione.
Caro Professore, quello che le sfugge è la voglia di capire….
Non sono io che ritengo la scuola Finlandese la migliore del mondo, ma come le ho scritto è risultata tale dalle classifiche internzionali.
Il punto è che la scuola finlandese dimostra che si può avere una scuola di qualità pur avendo classi da 30 e più alunni, pur non spendendo molto più di altri, pur non tenendo in classe gli studenti troppo ecc ecc…
Caro professore posso farle io una domanda…
Lei quante ore alla settimana lavora e per quanti mesi all’anno?
Altra domanda… lei da ripetizioni?
cristian, sarei interessato a contattarti, mi dai un modo per trovarti?
rostovi.c@gmail.com
😀 allora abbiamo già parlato…
scusa, pensavo fossi un ragazzo della zona di Carpi 🙂
Guardate che l’India ha aumentato il suo debito pubblico per investire sulla formazione, non ha certo investito il surplus!
Citate giustamente la Finlandia come esempio virtuoso: ma quali sono i dati precisi a cui fate riferimento? Quanti alunni ci sono per classe? Quanti sono gli insegnanti? È lo stesso nostro sistema scolastico?
E vogliamo passare alle strutture? Lì hanno le nostre stesse scuole fatiscenti? Le stesse nostre attrezzature? Non vi è giunta la notizia che i loro alunni abbiano un computer a testa o che abbiano gli spazi sufficienti per lo studio e per la socializzazione? Altro che aule risicate come le nostre dove per accogliere tutti gli alunni iscritti bisogna anche migrare di aula in aula! E secondo voi tutte queste strutture e tutti questi strumenti all’avanguardia non costano nulla? E allora perché noi non ce li abbiamo?
Perché non quantificate la spesa effettiva della Finlandia e non la paragonate a quella dell’Italia?
Cerchiamo di parlare con dati concreti, non per sentito dire.
Prof, non entro in merito di dati in quanto ne so praticamente come lei, ma proprio lei, in primis, parla parla ma dati concreti, verificabili, nemmeno l’ombra.
Ora, il nostro liceo può vantare 4 signori laboratori di informatica e di lingue, presto verranno aggiornati quelli di fisica e biologia, e mi parla della mancanza di strumenti all’avanguardia?
noi abbiamo uno degli apparati scolastici con più storia d’europa, la finlandia no.
ogni edificio nuovo è migliore di uno più datato, basta guardare il confronto tra ala nuova e ala vecchia del liceo Fanti.
con questo voglio dire che, non si possono modificare le strutture per poi lasciare arretrato l’insegnamento; cambiando il “metodo”, le pareti della stanza, influiscono si, ma in maniera quasi superflua.
le aule grandi del nostro liceo, vengono continuamente criticate da voi docenti sostenendo che siano troppo dispersive anche con classi da 30 ragazzi..
come la mettiamo?
pretendiamo per dar contro a chi la pensa diversamente a noi, poi quando abbiamo la possibilità di utilizzare ciò che “desideriamo”, non va + bene?
un po’ di coerenza prof, per favore
Professore, ma le risulta tanto difficile ammettere che la sua è una battaglia corporativa?
Sarebbe decisamente più apprezzabile… ha uno status e lo vuole difendere…
Per chiarire: il mitico insegnante tedesco della scuola secondaria di primo grado dopo 15 anni di carriera prende sì 57.978 euro l’anno, contro i miseri 32.859 del suo collega italiano, però ha una media di 14,9 studenti contro 10,2, e sta in classe per 758 ore contro 601.
Ne consegue che l’insegnante italiano eroga 6.130 ore/studente ogni anno, e il suo collega tedesco ne eroga 11.294, quasi il doppio (l’84% in più), per uno stipendio che è superiore del 76%. Questo significa che se valessero gli stessi parametri, la scuola di base italiana potrebbe funzionare con circa il 60% degli insegnanti che ha adesso, che potrebbero quindi essere pagati molto meglio…
Che strana cosa, personalmente ho avuto sempre in media un centinaio di studenti all’anno (quest’anno sono proprio 100) e ci sono alcuni colleghi che ne hanno molti di più. Come vedi tutt’altro che i 10,2 che tu citi!
E queste ti assicuro che non sono parole, ma fatti concreti derivati dall’esperienza personale.
Si va bene, tanto è uguale, spero solo che lei sia un buon insegnante, che faccia fattura quando da ripetizioni e che non faccia politica in classe….
Per il resto libero di pensarla come vuole…
Ragazzi intervengo in questo dibattito premettendo che sono una professoressa, ma anche una ventiseienne che fino ad un paio d’anni fa studiava come voi, nella speranza di avere un futuro, un futuro inteso come realizzazione dei propri desideri, delle proprie aspirazioni professionali. Oggi, a distanza di un paio d’anni devo constatare che questi sogni, queste aspirazioni vengono quotidianamente deluse, deluse da un sistema che non valorizza affatto la nostra categoria. Sì, avete parlato di battaglia corporativa, se anche fosse così è forse un reato voler difendere e tutelare il nostro ruolo, ciò che siamo e che rappresentiamo? Ma forse vi sfugge una cosa fondamentale, la nostra è una battaglia in nome sì dei nostri diritti, ma anche e soprattutto in nome della nostra dignità, dignità di persone che hanno studiato tanto, che hanno sudato per conseguire un titolo che, purtroppo, rischia di restare solo un bel poster da mettere in cornice. Quelle che oggi sono le nostre battaglie non fanno altro che spianare il terreno per quelle che saranno le VOSTRE battaglie. O credete forse che il vostro futuro sarà tutto rose e fiori…miei cari se per noi docenti precari oggi è difficile lavorare, per chi di voi in futuro deciderà di intraprendere tale carriera, fidatevi, sarà pressoché impossibile. Altro punto che mi preme chiarire, anzi piccola domanda che vorrei porvi: si è più volte ribadito che i tagli si rendono necessari per ridurre la spesa pubblica, anzi,riprendo le parole di uno di voi “si taglia nei settori dove vi sono più sprechi o un eccessivo quantitativo di dipendenti”. Bene, detto questo, qualcuno di voi saprebbe spiegarmi come mai lo Stato non abbia mai pensato di ridurre le spese tagliando magari sui contingenti militari stanziati in missione di pace ? Sono davvero indispensabili allo Stato italiano così tanti “dipendenti” in quel settore?
>Professore, sono nell’istituto da 5 anni ormai, sia con >questo governo che con quello precedente, all’inizio >dell’anno scolastico mi è sempre mancata almeno una >professoressa (ad eccezione del primo anno di governo >Berlusconi, ma dubito che sia merito del premier).
e` abbastanza normale che sia cosi`.. anzi devo dire che sei stato fortunato… nel momento in cui in media il 30-35% del personale in molte scuole e` precario non puoi aspettarti molto di piu`. Essere licenziati a giugno, per poi magari essere riassunti sullo stesso posto a ottobre se sei fortunato, questa e` una piaga della scuola, e mi sembra che nessuno abbia fatto molto per risolvere il problema. Aumentare il numero di alunni per classe, per potersi scordare i precari non e` la soluzione ideale, e` una soluzione che pagano gli studenti, minor qualità della didattica, dover studiare e lavorare in condizioni di non legalità (non dimentichiamo che ci sono norme tuttora in vigore che non concordano coi vincoli imposti da questa riforma), Per non parlare poi di quello che succede nelle scuole elementari dove se un insegnante si ammala le classi vengono divise, e si prendono bambini di 6, 7, 8 anni e a gruppetti di 4 o 5 si spostano nelle altre classi. A me come genitore la cosa non fa molto piacere… e sono convinto che nemmeno a te lo farebbe nel momento in cui genitore ti dovessi trovare in una situazione del genere.
>Detto questo mi soffermo sull’affermazione: la scuola non
>è un’azienda, affermazione non giusta, di più. Vi è un
>piccolo quanto fondamentale errore di fondo: senza soldi,
>in un momento di crisi, sia l’azienda che lo stato hanno lo
>stesso tipo di problemi, rischiano il fallimento.
Una azienda, come tu ben saprai, avendo studiato diritto, ha uno scopo ben preciso ottenere un profitto per l’imprenditore. Questo rende la scuola differente da una azienda.
Se tu fossi un buon imprenditore, dovresti pensare al futuro, e pensare a investire sulle risorse che hai a disposizione.. quali sono le risorse di una scuola? Ma anche di piu` quali sono le vere risorse di un paese? La risposta questa volta la sai, sono i giovani.. bene volgiamo dare a questi giovani gli strumenti le risorse per realizzarsi? E allora investiamo nella scuola, nella ricerca.. e quando dico ricerca non dico ricerca del profitto :-)… se il nostro governo ha deciso che nelle casse c’erano 29 miliardi di euro per acquistare non so quanti caccia bombardieri… mi viene da pensare che questi soldi li ha proprio spesi male… e te la dico tutta, giusto per non essere tacciato di essere troppo di parte… non e` stato nemmeno questo governo a mettere in preventivo questa spesa… ma e` stato questo governo che pero` ha deciso che quei cacciabombardieri, che sicuramente useremo con profitto per difender ei nostri confini, valevano piu` del futuro dei proprio giovani.
>Ora, detto questo, in una politica aziendale atta a
>mantenere funzionante l’apparato lavorativo, si taglia nei
>settori dove vi sono più sprechi o un eccessivo
>quantitativo di dipendenti.
non so dove tu abbia studiato economia, ma forse un piccolo ripasso dovresti farlo :-).
Se tu fossi un buon imprenditore, nei momenti di crisi cercheresti di tenerti i tuoi dipendenti, dopo aver speso anni a formarli.. perché nel momento stesso in cui decidi di buttare via delle professionalità.. bene queste professionalità le perdi.. e a questo punto la tua azienda puoi davvero chiuderla.. magari cosi` e`piu` facile, perché preoccuparsi delle persone che sono rimaste senza lavoro..
>In ambito statale bisogna ragionare nello stesso modo;
>lo stato non è tenuto a dare lavoro a tutti i suoi cittadini >rischiando di far la fine della Grecia, lo stato in alcuni casi >deve essere, se così vogliamo definirlo, egoista; Per >150.000 (presunte) persone, non possono rimetterci 65 e >passa, milioni di abitanti italiani.
vedo che il concetto che abbiamo di stato sia decisamente differente, credo che a questo punto visto che presumo tu sia cittadino italiano, e visto che frequenti un istituto superiore tu sia in grado di andare da solo a leggerti l’articolo 3 della nostra Costituzione e anche l’articolo 4, e vedrai che i principi che regolano questo nostro paese sono ben diversi da quelli che sono i tuoi
Credo che quelle poche frase scritte nella nostra Costituzione, approvata nel lontano 27 Dicembre 1947, da uomini di levatura morale decisamente superiore, sia al giorno d’oggi ancora piu` attuale di allora..
Mi piacerebbe veramente andare a dormire questa sera, sapendo di averti messo un piccolo dubbio nella testa, e spero che leggerai quei pochi articoli che sono i principi fondamentali, e che ti diano modo di riflettere sulla tua visione del mondo.
ho cercato di comprendere le motivazioni di Cristian e di chi sostiene la necessità del risparmio in tempi di vacche magre.
Ma se questo può sembrare forse condivisible da un punto di vista strettamente economico non riesco allora a spiegarmi dove il Sig. Presidente del consiglio intenda reperire i fondi per finanziare la realizzazione e l’invio a tutte le famiglie italiane, anche qui caro Cristian si tratta di milioni di individui e perciò tanti quattrini!, il suo famoso libro sui due anni di governo.
Mi chiedo se non fosse moralmente più serio e condivisibile destinare questi soldini invece al finanziamento proprio di quei settori che dai recenti tagli risparmiatori sono stati mutilati e depauperati.
O forse il Sig. Presidente intende finanziare di tasca propria questa presumibile autocelebrazione?
Ma anche in questo caso, non sarebbe più edificante per l’intero paese , scoprire che la propria classe dirigente investe su un progetto costruttivo – e non mi riferisco solo al mondo della scuola- invece di autoincensarsi a spese dei contribuenti?
O è indispensabile per il rilancio del paese spendere soldi ed energie per un ‘operazione che , visto l’andazzo degli ultimi anni in quanto a comunicazioni col pubblico, rischia di scimmiottare gli spot pubblicitari della maggioranza dei canali televisivi?
O l’esigenza del risparmio non è un imperativo etico applicabile nei confronti di tutti?
emmagi
carissimo Daniele, non sono laureato in economia, a quanto pare potrei capirne meno di te, ma ora ti chiedo, se lo stato ha 100 e si ritrova a pagare 150, cosa fa?
taglia ciò che non è strettamente necessario a far andare avanti l’economia.
che ci siano altri campi nei quali attuare tagli, su questo non ci piove, ma in presenza di sprechi così palesi, dobbiamo passarci sopra?
dobbiamo far la fine della grecia per non lasciar precari dei lavoratori?
a quanto pare devo ripassare molte lezioni di economia, ma se mancano i fondi e devo comunque andare avanti, un modo per risparmiare devo trovarlo.
Carissimo “uno studente del suo istituto” non vorrei portare avanti un a discussione sterile, ma quando dici taglia su ciò che non e` strettamente necessario, e devo decidere tra non comprare i cacciabombardieri e tagliare la scuola, io scelgo di non comprare i cacciabombardieri… se tu pensi che la scuola sia uno spreco di risorse, o addirittura inutile siamo lontani mille miglia… Vediamo le cose in modo diverso.. tu vedi “sprechi cosi` palesi” nella scuola.. io li vedo (e ben peggiori stando alle cifre) in altre cose… la regola della buona economia dice che` e` un suicidio economico tagliare proprio dove bisogna investire… perché lo stato che rinuncia a dare un futuro decente ai suoi giovani e` uno stato che ha perso in partenza qualsiasi battaglia decida di combattere.
qui non si rinuncia a niente, c’è differenza tra “tagli” e “eliminazione”..
in ambito militare non entro in merito, io parlo di scuola e basta, senza paragoni ad altri settori.
poi è logico, fa comodo citare settori “peggiori” per valorizzare il proprio e quindi le proprie idee..
qui si parla di scuola PUNTO senza paragoni se non in ambito europeo
>qui non si rinuncia a niente, c’è differenza tra “tagli” e
>“eliminazione”..
dipende da come si fanno i tagli… questo tipo di intervento equivale a eliminazione del concetto di scuola pubblica (ti ricordo che la scuola e` citata nella costituzione, era il tuo compito rileggerti alcuni articoli della nostra carta costituzionale)
>in ambito militare non entro in merito, io parlo di scuola e
>basta, senza paragoni ad altri settori.
io parlo di società` civile, di convivenza, di ricerca di una società` migliore
>qui si parla di scuola PUNTO senza paragoni se non in
>ambito europeo
mi spiace molto, ma non credo che in una sana dialettica costruttiva tu possa decidere di cosa io possa parlare e di cosa io non possa parlare. Di solito funziona che si argomenta sulla proprie idee, possibilmente non usando luoghi comuni e/o slogan. Si confutano le idee dell’altra persona, con fatti possibilmente e con dati alla mano… questo per me ha un senso, a me fa piacere che tu veda le cose in modo diverso dal mio, ma mi farebbe ancora piu` piacere che tu provassi ad argomentare le tue idee senza dirmi di cosa io possa o non possa parlare.
ma gentilissimo daniele, possiamo anche parlare della Parodi e di cotto e mangiato allora…
qui si stava parlando di scuola in italia e in ambito europeo, ti ricordavo semplicemente l’argomento della discussione.
se poi tu vuoi portarla fuori tema no problem 😉
eliminazione scuola pubblica? non vedo argomentazione
Una buona regola del blog è leggere anche i commenti degli altri utenti e nel contempo ricordarsi di quanto si è scritto in precedenza prima di procedere ad un nuovo intervento: sarà forse un caso che ci siano state date due orecchie (e due occhi) ed una sola bocca?
Per tornare alla questione specifica, caro studente, ti riporto un passo del commento di Flo che ti chiamava in causa:
«Altro punto che mi preme chiarire, anzi piccola domanda che vorrei porvi: si è più volte ribadito che i tagli si rendono necessari per ridurre la spesa pubblica, anzi, riprendo le parole di uno di voi “si taglia nei settori dove vi sono più sprechi o un eccessivo quantitativo di dipendenti”. Bene, detto questo, qualcuno di voi saprebbe spiegarmi come mai lo Stato non abbia mai pensato di ridurre le spese tagliando magari sui contingenti militari stanziati in missione di pace? Sono davvero indispensabili allo Stato italiano così tanti “dipendenti” in quel settore?»
Domande che hai totalmente glissato anche quando ti sono state riproposte da Daniele, accusandolo addirittura di andare fuori tema. Sei stato tu stesso a parlare di “sprechi eccessivi”; ti è già sfuggito? Ora che ricevi risposte in merito ti sembrano invece off topic… strano modo di portare avanti una discussione, non ti pare?
non credevo che flo parlasse con me.
io parlo di scuola, di altri campi non me ne intendo, non sappiamo quali accordi ci siano sotto, sia in ambito europeo sia internazionale, quindi credo sia un po’ + grande la cosa di come viene intesa in questi commenti.
Sì sì, ho notato. In effetti anche Emmagi rispondeva ai vostri appelli (tra l’altro condivisibili) di “smetterla con gli sprechi inutili” con una proposta che non richiedeva alcun taglio aggiuntivo né conoscenze relative alle questioni di accordi internazionali…
Ma forse ti sarà sfuggita anche quella risposta 😉
a quanto pare si… è bello proporre, ma per dare un aiuto alla ripresa economica, le proposte non portano avanti un bel niente, ci vogliono azioni concrete e qui, di proposte, argomentate e fattibili, non ne vedo nemmeno una..
mi saranno sfuggite anche quelle?
Le azioni concrete mio caro non le puoi certo vedere in un post che ha come obiettivo l’informazione… le azioni concrete le facciamo nella vita quotidiana.
Vuoi un esempio? In merito alla proposta di Emmagi stanno girando in rete le indicazioni operative su come impedire tale spreco (basta informarsi); personalmente le ho seguite ed ho dato il mio contributo concreto…
E potrei citarti tanti altri esempi, magari piccoli ma sicuramente significativi; ti posso assicurare però che non mi vedrai mai cadere in sproloqui auto-celebrativi: le azioni si fanno, non si raccontano!
Da soli non possiamo certo cambiare le cose, ma se ognuno di noi si impegnasse nel suo piccolo allora sì che qualcosa succederebbe!
Da soli non possiamo certo cambiare le cose, ma se ognuno di noi si impegnasse nel suo piccolo allora sì che qualcosa succederebbe!
giustissimo, non potrei essere + d’accordo…
detto questo, ritorno sull’argomento FARE non PARLARE, qui si parla è vero, ma come io ho parlato della motivazione per la quale sono stati fatti dei tagli (esempi concreti), sarebbe bello che, oltre a parlare di X e Y vengano anche spiegati i motivi di tali idee e di come attuarle..
perchè a girare su internet son bravi tutti, allora non servirebbe nemmeno parlare quì, basterebbe un giro su siti in cui vi sono pro e contro di ogni legge, ecc e addio dialogo…
[…] vi starete chiedendo: ma come il volantino della Giovane Italia (analizzato nel post precedente, vedi a questo link), il movimento dei giovani del PDL di Carpi, non riportava la voce (al punto 5) […]
Caro Re Felix e cari tutti, da un informatore super segreto so che Mery Star ha appena assunto Gianluca Grignani!!!
INCREDIBILE!
Ovviamente è stato assunto per due saracche e poche noci, in regime di superprecariato..perchè, sapete, in tempi di crisi… chi c’ha un’isola, e chi c’ha un’isola che nn c’e’.
Chi va con gli elicotteri, e chi non ha neanche i soldi per riparare la gomma della bicicletta. Ma dove stava quel benedetto Mosè per predire che dopo sette anni di vacche grasse vengono sempre sette anni di vacche magre.. Eppure..azz..se ben rammento dai miei studi di economia..e di storia.. mi sembra che ci sia della ciclicità (non solo belle biciclette) ma anche nell’economia.
Ma suvvia, non divaghiamo. Chi avrebbe potuto prevederlo?
Ovviamente, nessuno!
Ma proprio nessuno nessuno nessuno… 😉
Comunque..mi stavo perdendo… Il prossimo album di Grignani, udite udite..si intitolerà:
TI RASERO’ LA SCUOLA!
Al caro “studente del suo istituto”.
Insegno filosofia e storia, sono precaria da sette anni, quindi una precaria di “primo pelo”, per questo paese…
Ma non intendo parlare di me, della passione che metto nel lavoro e della mia preparazione.
Vorrei solo informare il sedicente studente che i dati relativi al rapporto tra numero di alunni ed insegnanti in Italia è stato falsato ad arte da questo “buon governo”: sono stati conteggiati anche gli insegnanti di religione, inesistenti più o meno ovunque altrove e, soprattutto, quelli di sostegno, non conteggiati nelle altre statistiche europee. Forse nei giornali che leggi dal parrucchiere o al tuo bar preferito non trovi queste informazioni… Ma parli e scrivi come se ti sentissi molto informato.
Se vuoi puoi informarti sulla realtà della scuola modenese consultando, per iniziare http://www.politeia.it
Grande Dodo!
Sai ho saputo da alcune indiscrezioni che quest’album di Grignani avrà un successone mai visto! Ma solo in Italia, gli altri Paesi non hanno gradito la sponsorizzazione gelminiana!
Suvvia, siamo ottimisti! D’altronde lo diceva già De Andrè:
«Ama e ridi se amor risponde
piangi forte se non ti sente
dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior
dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior».
Carissima Marzia, mi dispiace per la tua condizione, apprezzo moltissimo gli insegnanti che fanno del loro meglio per questa professione, infatti, parte della riforma che DOVRà essere rivista, è l’assegnazione dei posti, cioè io sarei d’accordo per l’istituzione, come già in passato, di prove per poter arrivare a determinati posti di lavoro, quindi dando la precedenza a professori qualificati.
Io prendo in considerazione i dati che vengono pubblicati.
che siano falsati o meno, non si sa.
ovvio, chi vuole andare contro al governo o alla riforma, dirà che sono tutte “balle”, altri invece ci crederanno, purtroppo gli unici a sapere se sono reali o meno questi dati, sono proprio quelli che hanno eseguito questi conteggi…
io non ne conosco nemmeno uno, e dubito che ne conosciate voi.. quindi la verità non si potrà mai sapere..
soprattutto leggendo l’unità o la padania.
Un po’ di sano relativismo non guasta!
😉
Relativizza questo, allora.
Neanche un’Università Italiana tra le prime 100 al mondo:
http://it.wikipedia.org/wiki/Classifica_accademica_delle_universit%C3%A0_mondiali
“Ma dal boom del vecchio continente, purtroppo, è completamente esclusa l’Italia. L’unica università del Bel Paese presente nelle top 200 è infatti l’Università di Bologna che si piazza al 174° posto, davanti alla Sapienza (la più grande università italiana) che è rimasta al 205°, come lo scorso anno. Dalla graduatoria emerge che la performance media delle italiane è peggiorata quest’anno, anche se Bologna e Il Politecnico di Milano hanno entrambe migliorato la propria posizione.” http://route66.corriere.it/2009/10/la_top_100_delle_migliori_univ.html
I laureati al parcheggio:
http://www.repubblica.it/economia/2010/10/15/news/il_paese_dei_dottori_laureati_al_parcheggio-8071372/
Se poi vuoi venire a dare un contributo anche al mio blog…nema problema! E se questi dati vuoi vederli direttamente dalle fonti, nema problema. Posso darti gli indirizzi. Se poi vuoi venire a leggermi..you’re welcome!
Disco in discarica! http://dodo-reale.blogspot.com/2010/10/italian-tourism-disco-in-discarica.html
mi viene un semplicissimo dubbio..
se la situazione delle università italiane è la stessa dello scorso anno, vuol dire che la tanto pubblicizzata “distruzione” della scuola non c’è stata… oppure sbaglio?
bah..
Caro studente,
per rispondere al tuo precedente intervento, ti ricordo che il rilevamento dei dati statistici è un procedimento scientifico e in quanto tale ripetibile! E per essere ripetibile vuol dire che devono essere note le modalità di raccolta dei dati stessi; questo significa dunque che chiunque voglia informarsi può farlo accedendo a quelle conoscenze che tu reputi irraggiungibili! Ovvio che se si vuol rimanere nell’ignoranza e credere a quello che ci fa più comodo si è liberi di farlo. Ma ti ricordo che la matematica non è un’opinione come molti “politicastri” vorrebbero che fosse; dunque hai sole due possibilità: o leggi i dati correttamente oppure no!
E a proposito di dati, ieri ho aggiunto il post “dati alla mano” con l’indagine statistica relativa al cambiamento della situazione delle lingue nelle scuole superiori: questo è più semplice da leggere e soprattutto da verificare se ne hai voglia (così almeno ti fai un’idea corretta della situazione); questo è il link dell’articolo.
In merito all’università c’è stata una presa di coscienza da parte di Fini; questo l’articolo che descrive la situazione: Università, il monito di Fini – “Senza soldi meglio non fare la riforma”
Avessero avuto la stessa presa di coscienza anche per la scuola!
Insomma, leggi i dati, consulta i meccanismi del loro rilevamento e riproducili; solo così potrai farti un’idea tua e riuscirai ad essere indipendente da chiunque ti indica la sua strada!
BAH.
E sul mio BAH mi sento persino di rilanciare con un pesissimo: MAH!
http://www.liquida.it/video/a1d0fc2c4/vogliamo-abolire-i-privilegi-la-casta-di-oppone/
Caro “studente”, ti invio un piccolo regalo per farti un’idea non di parte.
Fai clic per accedere a dossier_verita.pdf
A me piacerebbe molto avere una scuola in cui gli incarichi venissero affidati meritocraticamente, ma la soppressione di 87000 cattedre prevista dalla “riforma” Gelmini, non prevedendo alcun criterio di merito, ma bloccando semplicemente le assunzioni a fronte dei pensionamenti, di fatto non fa altro che tagliar fuori dalla scuola gli insegnanti più giovani, più freschi di studi, specializzati per forza e, chissà? Magari anche più motivati e pieni di volontà di far bene, almeno in molti casi.
P.s. Sull’università: siamo il fanalino di coda d’Europa… Sarà il caso di incrementare o di tagliare le risorse?
Poi siamo tutti d’accordo che andrebbero razionalizzate, basti pensare che in media un ricercatore non è in grado di sopravvivere col proprio stipendio mentre i famosi “baroni” vivono assai bene, a quanto so… E anche qui, sulla meritocrazia, ci sarebbe da aprire un dibattito infinito.
Marzia, sulla meritocrazia ti do pienamente ragione, credo sia un punto fondamentale da rivedere e su questo non ci sono dubbi…
Carissimo prof, un dato statistico ha un’interpretazione oggettiva e impossibile da falsificare DATI ALLA MANO…
bene, in ambito universitario, che dati abbiamo? abbiamo soltanto l’elaborazione nient’altro..
certo, ogni statistica è ripetibile, ci va lei a verificarla?
mmm non credo
“Dobbiamo adeguarci al periodo storico, forse, finiti gli studi, sarò anche io un precario o addirittura disoccupato, ma farò del mio meglio per migliorare la situazione, mia e di tutti quelli che mi sono vicini.”
“se la situazione delle università italiane è la stessa dello scorso anno, vuol dire che la tanto pubblicizzata “distruzione” della scuola non c’è stata… oppure sbaglio?
bah..”
“Io prendo in considerazione i dati che vengono pubblicati.che siano falsati o meno, non si sa.
… purtroppo gli unici a sapere se sono reali o meno questi dati, sono proprio quelli che hanno eseguito questi conteggi… io non ne conosco nemmeno uno, e dubito che ne conosciate voi.. quindi la verità non si potrà mai sapere..”
Se vuoi la statistica la faccio io: o fai parte di quelli che non gli interessa cosa gli succedera’ nella vita, e questo vuol dire uno di questi due casi:
a) hai le spalle ben coperte b) non hai la testa.
Diversamente fai parte della casistica di quelli che “sanno di non sapere”, viste le tue evidenti affermazioni di menefreghismo e di noia.
se vuoi i DATI vatteli a cercare, come abbiamo fatto Marzia, il tuo prof. e io.
Sei giovane e sai usare un computer. Forza. Facci vedere quanto vali. Sei capace di tirare fuori un paio di link senza aspettare la pappa pronta dagli altri per poi sentenziare sentenze che si autocontraddicono? Sei capace di dire qualcosa in cui CREDI veramente? Dubito. Fai vedere se ti frega qualcosa del tuo futuro.
Oppure smettila con questo bluff e di’ chiaramente chi sei, vecchio!
😉
Dai, fammi vedere vecchio! Stupiscici!
Non ho ne le spalle ben coperte, ne mi manca la testa..
credo in me stesso, credo che, facendomi il culo a strisce, potrò avere un futuro, punto alla libera professione visti i problemi di occupazione e, qualora non fossi in grado, per capacità mie o per qualsiasi altro motivo, farò la fine dei precari, dei disoccupati o dei cassaintegrati.. per ora sono fiducioso, ho voglia di crearmi un futuro utilizzando le mie capacità, credo fermamente in questo..
per le fonti, se io affermo qualcosa, porto anche argomentazioni a favore, non mi aspetto di certo che chi la pensa diversamente da me, vada a cercare la fonte delle mie affermazioni.
“dai, fammi vedere vecchio! stupiscici!”
di solito parlo così con i miei amici.. e… dubito di conoscerti 😉
Bravo giovane!
ah ah ah
Studente, mi fa piacere che siamo d’accordo almeno su qualcosa.
Mi fa anche piacere che, nonostante la crisi e l’evidente mancanza di prospettive per il futuro dei giovani in questo bel paese tu riesca a mantenerti fiducioso, a credere nelle tue possibilità e nelle tue idee.
Ho soltanto un dubbio… Se hai tanta autostima e il coraggio delle tue idee e pensi che siano ben argomentate, perchè celi la tua identità e mi costringi a chiamarti “Studente”?
Io mi sono presentata con nome e cognome, re Felix nn fa certo mistero della sua identità e se, come ho fatto io, digiti “Dodo Reale” sul web potrai facilmente conoscere anche il nome e cognome di chi si firma così…
Noi non abbiamo paura… E tu?
E se sì, come pare, di cosa? O di chi?
Cara Marzia,
ma credi ancora che questo “studente” esista?
Ah ah ah povera illusa.
E comunque beccati questo (non cerdo sia un OFF TOPIC, a questo punto credo che parliamo del Sistema Italia, Re Felix puo’ decidere altrimenti):
“ROMA – Brutte notizie per il Bel Paese in tema corruzione. Secondo la classifica stilata dall’ong Transparency International, elaborata analizzando 178 Paesi e presentata stamane, l’Italia scivola al 67esimo posto nell’indice sulla corruzione. Il nostro Paese è arretrato di quattro posizioni rispetto al 2009 e di ben 12 sul 2008.
Il Corruption Perceptions Index (CPI) è considerato la misura più credibile al mondo per misurare la corruzione nel settore pubblico. Oltre ai casi di corruzione in senso stretto, influiscono sul CPI tutte le questioni di malgoverno della cosa pubblica in senso lato che si manifestano nel Paese, in larghissima misura a livello locale. Infatti, la sanità (gestita dalle Regioni) appare il settore dove tale malgoverno più si manifesta. E proprio il CPI registra che la credibilità esterna dell’Italia riguardo la corruzione è in calo e che l’allarme sociale interno sul tema è in crescita.
Meglio di noi fanno il Ruanda e Samoa. ”
Non male per un G8! Complimenti Italia!
Caro studente, come vedi ho sempre rispettato il tuo celarti dietro un generico anonimato e non ho messo in dubbio la tua “esistenza”, nonostante riconoscerai che chi l’ha fatto può anche essere legittimato ad avere qualche dubbio in merito (visto che un nick può essere creato da chiunque abbia accesso al web).
Quel che è importante in questo luogo è la discussione costruttiva dove chi vi partecipa è pronto a mettersi in gioco e a rispettare la visione dell’altro.
Leggendo il tuo ultimo intervento ne ho apprezzato la parte che ti vede propositivo e fiducioso, anche se mi permetto di farti notare che i precari non sono certo tali per incapacità personali: non tutti i mestieri possono svolgersi come libera professione e non dipende da chi lo accetta il tipo di contratto che gli viene “imposto”.
L’ultimo tuo punto invece mi ha fatto sorridere e mi ha indotto immediatamente a pensare oltre; te lo cito così ci capiamo:
«per le fonti, se io affermo qualcosa, porto anche argomentazioni a favore, non mi aspetto di certo che chi la pensa diversamente da me, vada a cercare la fonte delle mie affermazioni».
Bene, se non devo cercare la fonte di ciò che dico (né lo farà chi mi ascolta) allora posso tranquillamente affermare che la terra è un bombolone al cioccolato che ruota sul piatto di un enorme forno a microonde 😉
Affinché sia vera l’affermazione mi basta portare argomentazioni a favore, giusto? E allora ci provo: c’è tanta gente che la pensa così, tra cui il mio capo. E si sa, in ambito aziendale, il capo ha sempre ragione! D’altronde poi né io né tu possiamo verificarlo direttamente, per cui o mi fido di quello che leggo oppure no. (Anche queste sono parole tue, no?) 😉
Marzia, evito di scrivere il mio nome per diverse ragioni:
1- ho già una “reputazione” che può sembrare scomoda visto l’ambiente in cui vivo (carpi non è propriamente la roccaforte di destra)
2- per ragioni che vi dirò tra qualche settimana, x adesso preferisco evitare di firmarmi in altro modo
3- sono uno studente vero, non uso la “qualifica” di studente a caso
dodo, esisto esisto.. fin troppo 🙂
non capisco dove vuoi arrivare con la tua citazione.. cioè è sicuramente una brutta pubblicità, quindi?
prof, scusi il linguaggio, ma se ci prendiamo per i fondelli allora evito di perdere il mio tempo quì. vogliamo fare un esempio concreto a noi decisamente vicino? saggio breve, io espongo una teoria e porto elementi a favore di essa per motivare le mie affermazioni, ora, se io in un suo tema (anzi, in un tema datomi dal mio docente), scrivessi frasi senza argomentarle, di certo il professore non va su internet a cercare la fonte delle mie affermazioni, o sbaglio?
lei prima di dare un 4 ad un alunno che scrive senza spiegare, va a verificare le sue affermazioni su internet?
non credo.
sul precariato, concordo, non tutti i lavori si possono svolgere da libero professionista e in alcuni casi si è costretti a subire la condizione di precariato.
sulla mia esistenza, come già detto, a momento opportuno potrei anche pensare di espormi, ora come ora, x varie ragioni, preferisco evitare.
Addirittura una reputazione da “salvaguardare”! Che paroloni!
Ma perché non hai il coraggio delle tue idee? Strana cosa difendere una propria posizione nascondendosi per paura di perdere la faccia! Di fronte a chi poi? ai tuoi amici immagino… Mah?
@Re Felix: grande esempio il bombolone al cioccolato!!! complimenti! hai dimostrato l’inconsistenza di un ragionamento che si contraddice di commento in commento facendoci piegare in due dalle risate! :))))))
Probabilmente sono in ritardo nel dire la mia, ma come recita un vecchio detto: meglio tardi che mai! Premetto che non voglio cadere nella polemica e come è mio solito fare, quando sono nel bel mezzo di una discussione, prima ascolto, medito e poi rispondo contestualizzando. Mi sento di essere una persona molto tollerante e rispettosa del pensiero altrui e credo che per essere uomini (in senso lato) maturi e coscienziosi, se si vuole crescere, conoscersi ed interagire con gli altri, ci si debba mettere in discussione (è quello che comunemente fa un buon educatore). Non ho la pretesa di convincere nessuno ma solo di far riflettere.
In questo dibattito, l’argomento principe è “il bene della scuola”, al di là di quello che si evince palesemente dal volantino. Sarebbe bello, tanto per cominciare, approfondire, chiarire e capire quali sono le ripercussioni dei DL 133 e 137 del 2008, che prende il nome di Riforma Gelmini, ma i precedenti interventi sono stati largamente esaustivi. È inutile riprenderli anche perché gli effetti sono visibili a tutti. Comunque, se qualcuno ha modo di voler ulteriormente approfondire, lascio i link che vi rimanda direttamente alla fonte.
Questo è il decreto
http://www.camera.it/parlam/leggi/08133l…
Questa è la legge 137
http://www.camera.it/parlam/leggi/decret…
Ora, mi rivolgo allo “studente”. In tutti i tuoi discorsi si evince una palese preoccupazione nei confronti dello Stato che non sa come ricoprire il grande debito pubblico (tensione emotiva alquanto comprensibile che, ti assicuro, tutti gli italiani provano, soprattutto quando devono pagare le tasse) ma dimentichi che il lemma “Stato” ha due diversi significati: può essere intenso tanto come un ordinamento giuridico/politico, quanto una nazione, formata da cittadini stanziati su un territorio definito. Tutti noi siamo abituati a considerare “Stato” uomini che comunemente chiamiamo politici e che sono a capo del Governo, ma da secoli, il popolo si è dimenticato che è il vero detentore del potere. Ti spiego il perché. Se ci pensi bene, i politici sono uomini eletti dai cives, i quali dovrebbero rappresentare il popolo; dovrebbero fare gli interessi dei cittadini e dovrebbero ascoltare i loro bisogni e problemi. Dunque, se è vero ciò che affermo, si dovrebbe pensare per deduzione che i politici hanno potere solo se sono i cittadini a conferirgliene (attraverso il sistema elettorale). Si può dire, allora, che i politici sono al servizio del popolo. Ecco perché si dice che il popolo è sovrano! Purtroppo, oggi è visibile a tutti che la realtà dei fatti è ben diversa. Chi sta al potere cerca di averne sempre di più e per il proprio tornaconto, fregandosene dell’ultimo, del più debole.
In virtù di questo, ti faccio una domanda: per quale motivo i tuoi genitori fanno la dichiarazione dei redditi? Riformulo la domanda: perché un lavoratore deve pagare annualmente le tasse in base al reddito percepito (e qui ci sarebbe da affrontare un altro dibattito) se non per usufruire di servizi pubblici (lo sottolineo) efficienti?
Se il Parlamento decide di approvare una legge finanziaria (è di questo che si tratta quando si parla di Riforma Gelmini, altrimenti non si spiegherebbe il perché non ci sia stato un referendum) che prevede dei tagli sulla P.A. per risanare il debito pubblico, non ci stanno facendo un favore ma ci stanno togliendo dei servizi che ne usufruisce ogni singolo cittadino borghese. Altrimenti non c’è motivo di pagare le tasse. Oltre modo, toglie migliaia di posti di lavoro a tanta gente che da anni ha investito sulla propria professione (anni di studio e di formazione) e si è ricattato di accettare la condizione di precariato pur di vedere il proprio sogno realizzarsi, magari ha una famiglia da mantenere e sfamare, o semplicemente pagare un mutuo, ecc… per non parlare di tanti giovani che non hanno più un futuro e che a più di 30 anni si devono rimettere in discussione, sia sul fronte lavorativo che sentimentale (come fai ad instaurare una relazione con una persona quando non sai se il lavoro ti porta in un’altra città?). Non è togliendo la dignità al cittadino che lo “Stato” risana il debito, anzi. Ti preoccupi di come può lo “Stato” pagare gli stipendi degli impiegati statali se non ha soldi con cui pagarli. Bene! Ti chiedo: come va avanti l’economia? Ti faccio un esempio: se io non lavoro, non acquisterò un paio di scarpe, non andrò al cinema, in pizzeria, non viaggerò, non andrò dal parrucchiere, non potrò acquistare la macchina, un divano, un immobile, ecc… Se io non spendo, l’economia si arresta. L’economia va avanti se la moneta circola. Credo che lo “Stato” può trovare il suo giovamento se un lavoratore è produttivo cioè contribuisce, con il suo contributo a rendere più efficiente un servizio pubblico; o forse è meglio che lo “Stato” paga a milioni di cassintegrati otto mesi di indennità di disoccupazione, così posso fare la vacanziera/parassita, non trovi? Poi, chi li paga tutte queste disoccupazioni se non i contribuenti? Consiglio: se proprio vuoi commuoverti, fallo guardando tanta gente che è rimasta senza un lavoro e non guardare chi ha due o tre lavori da libero professionista come il politico. Se proprio provi interesse nel far rimpinguare le casse dello “Stato” non è dai tagli sui servizi pubblici da cui bisogna partire ma dai loro privilegi, per esempio, da tanti sprechi, uno fra tutti giornali che non sono letti da nessuno (finanziati dai contribuenti), dal lavoro a nero che permette non solo a chi lavora di evadere le tasse “legalmente”, di far ingrassare le tasche dell’imprenditore che sfrutta il lavoratore (paga ed orari non da contratto nazionale del commercio o Confartigianato). Controllo serrato ed incorruttibile su professionisti ed imprenditori affinchè non evadano il fisco, ecc… come vedi le soluzioni si trovano (se si ha la testa per pensare e/o se non si fa plagiare dal pensiero altrui).
Mi rivolgo a Cristian. Mi viene da chiederle: qual è la sua fonte quando parla della Finlandia? Lei l’ha visto la trasmissione su Rai 3, Presa diretta (da come parla, ha tutta l’aria che certi programmi sono da abolire. Troppo faziosi e demagogici) l’hanno scorso? Parla della scuola italiana. La scuola primaria era (con la Riforma, non più) la prima nella classifica europea. Si parlava di scuole fatiscenti, di docenti precari che non danno stabilità all’alunno perchè costretto ogni anno ad adattarsi a nuovi metodi di insegnamento; docenti super formati che passano la maggior parte del loro tempo fuori casa, tra lavoro e 4 ore di viaggio in treno tra andata e ritorno, solo per fare punteggio. Per non parlare dell’umiliazione che devono provare gli insegnanti quando gli stessi alunni danno il voto di gradimento (neanche se fossero galletti Vallespluga col bollino di qualità) o quando ricevono una denuncia da parte di genitori, frustrati ed incompetenti nell’assolvere tale ruolo (per fortuna qualcuno si salva). Parallelamente hanno parlato delle scuole in Svezia, di ogni ordine e grado. Gli scolari non devono acquistare neanche una matita, fornisce l’occorrente lo “Stato”; in tempo di crisi (perché la Svezia non è esente) costruiscono scuole nuove in periferia e puntano soprattutto sull’istruzione di alunni stranieri perché tutti sono dei potenziali uomini che potrebbero contribuire a rendere la Svezia una ricca e prosperosa nazione. Per non parlare dei docenti qualificati, motivati a dare il meglio di sé, premiati con un buon stipendio e considerati come professionisti dell’educazione. Gli universitari hanno vitto ed alloggio gratuito ed ai più meritevoli danno loro del denaro. Le domando: se lei fosse il ministro della pubblica istruzione, quale sarebbe la sua priorità: mettere al sicuro gli alunni in strutture adeguate o fare una riforma (riforma urgente. La scuola non aveva bisogno di provvedimenti urgenti) che rende ancora più precaria ed inefficiente l’istituzione scolastica? Do per scontato che la Riforma Gelmini sia inefficiente. È vero. Forse perché porto “i segni” di questa Riforma. Le posso dire che come insegnante di scuola primaria e come studentessa universitaria (laureanda in lettere moderne), di riflesso anche come futura madre, non vorrei una scuola pubblica incapace di dare (perché non ha più gli strumenti) la giusta e completa preparazione/formazione a mio figlio. Lei lo vorrebbe a capo del dicastero della difesa un ministro che non ha fatto il militare? Come potrebbe capire il lavoro delle forze dell’ordine se non esperienza?
Concludo riallacciandomi a questo pensiero: se molti insegnanti si lamentano e protestano, ci sarà pure un perché! E credetemi, non lo fanno per il vile denaro o per il posto di lavoro statale sicuro (non lo è più da anni) ma perché vogliono il bene del paese: vogliono che ci sia ancora cultura in Italia, l’unica, posto oggi, che ci rende uomini liberi.
@ uno studente.
Se la pubbliclità è l’anima del commercio, brutta pubblicità = brutto commercio.
il commercio potrebbe (o dovrebbe) darti da lavorare un giorno…
ma se non interessa a te, io non so che dire. se non…
bonne chanche..per non dire altro
“Lavoro precario? Preferisco fare la escort.”
http://www.studenti.it/lavoro/leggicontratti/una-vita-con-la-data-di-scadenza.php
fortunato, ho usato il termine “da salvaguardare”? ho detto “scomoda” per la politica carpigiana, tutto quì…
non farti viaggi mentali, leggi e rispondi 🙂
ripeto, quando sarà il momento giusto, scriverò apertamente chi sono, ora no 🙂
se hai «già una “reputazione” che può sembrare scomoda visto l’ambiente in cui vivo» e non riveli la tua identità vuol dire che hai la necessità di “salvaguardare” la tua reputazione!
…è una logica deduzione!
driiiiinnnnnn……….. sveglia!!!
e invece di aggrapparti alle sottigliezze che non cogli nemmeno metti in pratica i tuoi stessi consigli: LEGGI LE RISPOSTE DEGLI ALTRI! dopo di me c’è stato l’ottimo intervento di FlosRosae che tu non hai degnato neanche di uno sguardo, visto che ti sei preso solo la briga di precisare il mio intervento che non hai neanche capito!
“viaggi mentali”? che paroloni! che fai, detti tu le regole ora?
deduzione sbagliata sherlock holmes…
la risposta l’ho vista solo ora in quanto ho risposto ad una pagina aggiornata a ieri sera..
ora leggo.. se non mi perdo prima..
letto tutto…
allora, il governo ha potere, il pdl ha potere e i ministri hanno potere in quanto sono stati votati dal popolo.. chi ha potere, ne vuole avere sempre di +, è un comportamento schifoso, però se riesci anche e soprattutto a governare il paese (non tutti i politici sono così, xò riconosco questo problema), ottimo, hai il mio voto.
popolo=voto => voto=potere no?
la riforma non ha tolto la scuola, l’ha, se vogliamo definirla così, ridotta… riducendo sprechi e numero di personale (identificato come spreco in periodo di crisi, non a piacimento)
l’economia gira se il popolo ha soldi da spendere, non giusto, di +.. ora, se io stato devo pagare i miei dipendenti, ma non ho soldi, cosa faccio? faccio la fine della grecia per permetter loro di far girare l’economia? un’economia di uno stato fallito? mmmmm
controlli sul pagamento delle tasse, sul rispetto del lavoro regolare, ecc ottimi punti, sicuramente posso solo concordare…
però sono solo parole senza una proposta di azione; mi spiego meglio, è facile dire “combattiamo gli evasori e lo stato andrà meglio”, giusto, ma sono in grado di dirlo anche io, la differenza tra me e un politico è che il politico cerca anche metodi per mettere in pratica queste parole…
è semplice fare una politica (vedi PD) piena di sole critiche senza uno straccio di proposta.. cavolo, allora potrei entrare nel pd anche io, urlo di quà, manifesto di la, tanto il cervello non devo mica utilizzarlo, non devo di certo sforzarmi per proporre migliorie..
dodo, se preferisce fare la escort, beh ha studiato per niente..
non prendiamo per “eroi” persone che parlano a vanvera 😉
mio caro Watson, è una deduzione logica che deriva da quello che hai scritto, se pensavi altro mi spiace ma non leggo nei tuoi pensieri!
continui a non leggere…
“dodo, se preferisce fare la escort, beh ha studiato per niente..
non prendiamo per “eroi” persone che parlano a vanvera”
facili parole di chi ha le spalle coperte! se avessi letto l’articolo che ti ha suggerito Dodo avresti capito che non si tratta di eroi ma di persone disperate che per vivere sono state costrette a queste scelte estreme:
“Quella di Federica è un lungo sfogo in cui ci racconta che dalle sue parti non c’è nulla, non c’è lavoro e per accedere a quel poco che c’è bisogna comunque concedere favori sessuali al datore di lavoro, anche se ci si candida per fare la cameriera ai piani. Intorno a lei vede solo sfruttamento, i lavori sono sottopagati, molti in nero o a termine.”
“ora leggo.. se non mi perdo prima..”
volevi essere spiritoso e invece hai fatto profezia di te stesso: bravo ti sei perso! che fai torni a riproporci la stessa zuppa riciclata dei primi commenti? l’abbiamo già sentita la storia della grecia e della riduzione degli sprechi: ti hanno pure già risposto…
proprio come il bombolone al cioccolato che dopo un giro completo del piatto del microonde torna al punto di partenza! 😉
fortunato, se non ti van bene le mie risposte cosa posso farci? non considerarmi 🙂
con affetto
lo studente
ps. @Felix ho preso in prestito la tua immagine del bombolone, spero non ti dispiaccia.
non ho resistito, troppo bella!
mio caro Watson, se uno scrive su un blog dove tutti possono leggere è perché vuole essere letto, non perché non vuole essere consirato! che fai continui a contraddirti?
cosa puoi farci? riflettere prima di scrivere… potrebbe essere una soluzione 😉
con affetto
😉 seguirò il consiglio…
bah..
La DODO REALE PRODUCTION è ben lieta di presentarVI:
“Contributi a fondo perduto per chi non sa (o non vuole) usare i motori di ricerca!”
Italia e libertà di stampa:
“Nel 2009 era al sempre al 49mo posto, nel 2008 al 44mo, nel 2007 al 35mo”.
FONTE: http://avvertenze.aduc.it/articolo/liberta+stampa+silenzio+imbarazzo+sulla+tragedia_18275.php
Compiti per casa PER STUDENTI SVOGLIATI:
http://www.repubblica.it/scuola/2010/10/28/news/docenti_a_contratto-8519119/?rss
Riguardo alL’ottimismo sul poter fare qualcosa per se stessi (e gli altri) in una condizione di sudditanza psicologica e di prostrazione quale quella di essere disoccupati o precari senza via d’uscita, Dodo Reale valuta se concedere l’attenuante della giovane età.
Saludos
Questi sono gli sprechi di cui parlate! Questi i tagli necessari!
Provate a vedere questo servizio di Articolotre andato in onda il 29/10/10 su RaiTre e poi ne riparliamo:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-292288fc-982e-4d55-8160-249d48ad0f4d.html#p=0
un articolo interessante anche qui:
http://avvertenze.aduc.it/medicare/antropologia+sociale+democrazie+dittature+paese_18310.php