Stop a chi vuole scavalcare i nostri insegnanti. È questo il titolo di un articolo apparso su la Padania nei giorni scorsi. L’occhiello è ancora più illuminante: Lega a fianco di chi contrasta “l’assalto”alle graduatorie ai precari del Sud.
Tralasciando l’aspetto linguistico della frase, a dir poco raccapricciante, nel corpo dell’articolo leggiamo la risposta del sen. Mario Pittoni alla sentenza del Tar del Lazio riguardante la questione delle “graduatorie di coda” (con la quale veniva legittimato l’inserimento “a pettine” dei docenti) (*). Il capogruppo del Carroccio in commissione permanente (istruzione pubblica, beni culturali) rende noto il ddl, proposto dal suo gruppo, che prevede di raggruppare gli aspiranti docenti all’interno di albi regionali dove per accedere risulti indispensabile presentare il certificato di residenza.
Già il ministro Gelmini aveva «aggirato» l’esito della sentenza del Tar, inserendo nel decreto salva-precari di fine anno (superiore alla sentenza) un emendamento ad hoc per mantenere le posizioni in ‘coda’ fino al 2011; con questo ddl assisteremo ad un’ulteriore restrizione agli spostamenti nel territorio nazionale.
D’accordo, si vuol tutelare le persone residenti nel luogo lavorativo, non discuto in merito. Ma che almeno si abbia il buon gusto di chiamare le cose con il proprio nome. Diciamolo apertamente: «Vogliamo interrompere il flusso di spostamenti presente sul territorio nazionale: fuori gli immigrati dalle nostre città, siano essi stranieri o meridionali!»
Bisogna proprio sparare sulle persone per capire se il colore del sangue che scorre nelle loro vene sia lo stesso di chi vive in determinati luoghi considerati privilegiati (rispetto ad altri)?
Ma la responsabilità è tutta del Tar del Lazio.
Con la loro sentenza riguardante la questione delle “graduatorie di coda”, i giudici avrebbero «combinato il pasticcio. Assurdo – ha sottolineato Pittoni – che sia il tribunale a decidere la politica scolastica».
Pienamente condivisibile il pensiero del senatore: è proprio assurdo che sia il tribunale a stabilire le violazioni legislative alla Costituzione italiana! Se il Parlamento crea una legge, perché mai deve esserci un organo giudiziario che ne controlli l’operato? Ma che razza di dittatura è questa?! Ah, scusate, mi era sfuggito, siamo ancora in un “regime” democratico!
(*) Nota. Secondo le disposizioni del Ministero della Pubblica Istruzione, per l’aggiornamento delle graduatorie del personale docente per il biennio 2009-2011, gli interessati, oltre alla conferma della provincia nella quale erano inseriti (che non poteva essere cambiata, pena il decadimento della propria posizione di merito), potevano scegliere di inserirsi nelle graduatorie di altre tre province “in coda” a coloro che già permanevano nelle graduatorie indicate.
Con l’inserimento “a pettine” disposto dal Tar la posizione in graduatoria verrebbe assegnata tenendo conto in modo uniforme del merito dei singoli docenti.
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– Riflessioni su “il colore del sangue italiano”
Secondo le disposizioni del Ministero della Pubblica Istruzione, per l’aggiornamento delle graduatorie del personale docente per il biennio 2009-2011, gli interessati, oltre alla conferma della provincia nella quale erano inseriti (che non poteva essere cambiata, pena il decadimento della propria posizione), potevano scegliere di inserirsi nelle graduatorie di altre tre province in coda a coloro che già permanevano nelle graduatorie indicate.
[…] 16 Gennaio 2010 di Re Felix Ecco alcune riflessioni sul precedente articolo Il sangue degli italiani ha dappertutto lo stesso colore? […]