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Intermezzo – Poesia

mare conosci te stesso

 

E subito riprende
il viaggio
come
dopo
il naufragio
un superstite
lupo di mare
(Ungaretti)

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza

[…]
ma misi me per l’alto mare aperto
sol con un legno e con quella compagna
picciola da la qual non fui diserto.
(Dante)

Vagar mi fai co’ miei pensier su l’orme
che vanno al nulla eterno
(Foscolo)

e il naufragar m’è dolce in questo mare.
(Leopardi)

Spesso il viaggio della conoscenza si compie via mare: l’acqua è fonte di vita; solo la nave (l’anima) che ne solca le onde potrà giungere alla conoscenza della vita stessa perché ogni viaggio è prima di tutto un viaggio interiore.

D’altronde già gli antichi avevano scoperto la chiave per poter accedere al tutto:

Conosci te stesso e avrai la conoscenza di tutte le cose.
(Oracolo di Delfi)

Se coloro che vi guidano vi dicono: «Ecco! Il Regno è nei cieli», allora gli uccelli del cielo vi precederanno. Se vi dicono: «Ecco è nel mare», allora i pesci del mare vi precederanno. Il Regno è invece dentro di voi e fuori di voi. Quando conoscerete voi stessi, allora sarete conosciuti e capirete che siete figli del Padre, il Vivente. Ma se non conoscerete voi stessi, allora sarete nella povertà e sarete voi stessi la povertà.
(Gesù)

Al ritmo del cuore segui la tua musica: solo così ascolterai note divine!

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Joyeux anniversaire

Poesia

Questa nuova aurora
questo nuovo respiro
quest’aria dal sole primaverile
illuminata
.
Il canto degli uccelli
il rumore del mare
il sibilo del vento tra gli alberi
.
Tutto volge a te il suo pensiero

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Poesia

Giacomo Leopardi, L’infinito

Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi
di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quïete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare
.

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