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Posts Tagged ‘Riforma della scuola’

Pillola Rossa

 

la voce degli studenti

Fonte foto: riviera24.it

Gli studenti delle scuole superiori occupano i propri istituti in diverse città italiane e nessuno degli organi di informazione tradizionale ne parla! È questa la libertà di informazione italiana? È questa la democrazia?

Succede in diverse città italiane: a Roma, a Modena, a Ravenna, a Imperia, a Torino, a Milano, a Genova, a Napoli, a Palermo, a Bari… (per i dettagli sugli istituti vedi retedellaconoscenza.it)

E i mass media tradizionali? Tacciono!

Ma la rete è più forte di queste intimidazioni e diffonde la sua voce: facciamo sapere la verità! Il futuro è dei giovani, ma anche nostro e dei nostri figli: il futuro è di tutti!


 

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La Pillola Rossa

Questo post è completamente dedicato ai dati numerici che vengono fuori da un’analisi concreta della situazione relativa alle ore di lingua nei vari istituti superiori. L’indagine è stata condotta prendendo come riferimento i quattro istituti del territorio carpigiano (MO) ma è significativa ed esemplificativa anche per avere un’idea chiara di quanto sia successo a livello nazionale dal momento che la riforma scolastica (cosiddetta Gelmini) si applica a tutte le scuole della Repubblica italiana. I dati sono verificabili da chiunque e l’indagine è estensibile a qualunque scuola del territorio: basta munirsi di pazienza e buona volontà procedendo alla comparazione dei dati pubblicati sul POF (piano dell’offerta formativa, il documento fondamentale di ogni istituto scolastico) dell’anno scolastico in corso con quelli degli anni scolastici precedenti, procedendo per singola scuola e singolo indirizzo.

Il quadro sinottico di seguito riportato è il risultato del certosino lavoro di ricerca e comparazione svolto da Viviana Valentini (a cui va il nostro più vivo ringraziamento).

numero ore settimanali nell’arco dei cinque anni
Prima della riforma Dopo la riforma
Inglese
Liceo scientifico tradizionale monolingue 17 15 – 2
Liceo scientifico tradizionale con bilinguismo 15 scompare bilinguismo
Liceo delle Scienze Sociali /Scienze umane indirizzo economico 15 15 =
Liceo Linguistico 20 17 – 3
Liceo tecnologico /Scienze applicate 15 15 =
Istituto tecnico commerciale “Igea” – Amministrazione, Finanza e Marketing 15 15 =
Istituto tecnico commerciale “Mercurio” – Sistemi Informativi aziendali (solo triennio) 9 9 =
Istituto tecnico commerciale “Erica” – Relazioni internazionali per il Marketing 23 15 – 8
Istituto tecnico commerciale “Sirio” (serale) 15 15 =
Istituto professionale commerciale Gestione aziendale / Servizi Commerciali 17 15 – 2
Istituto professionale commerciale Impresa Turistica / Servizi Commerciali 19 15 – 4
Istituto Tecnico Industriale – Elettronica 14 15 + 1
Istituto Tecnico Industriale – Meccanica 14 15 + 1
Istituto Tecnico Industriale – Tessile 14 15 + 1
Istituto Tecnico Industriale – Informatica 15 15 =
Istituto Tecnico Industriale F.A.S.E. (Fisica Ambientale e Sanitaria Europea) 14 15 + 1
Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato – indirizzo Abbigliamento e moda 15 15 =
Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato – indirizzo meccanica, elettronica, elettrico 14 15 +1
Seconda lingua
Liceo scientifico tradizionale con bilinguismo (francese/tedesco) 17 scompare – 17
Liceo delle Scienze Sociali /Scienze umane indirizzo economico 15 15 =
Liceo linguistico 20 18 – 2
Istituto tecnico commerciale “Igea” – Amministrazione, Finanza e Marketing 17 15 – 2
Istituto tecnico commerciale “Mercurio” – Sistemi Informativi aziendali (solo triennio) 6 9 + 3
Istituto tecnico commerciale “Erica” – Relazioni internazionali per il Marketing 25 15 – 10
Istituto tecnico commerciale “Sirio” (serale) 8 6 -2
Istituto professionale commerciale Gestione aziendale / Servizi Commerciali 15 15 =
Istituto professionale commerciale Impresa Turistica / Servizi Commerciali 16 15 – 1
Terza lingua
Liceo linguistico 15 (su tre anni) 18 (su cinque anni) + 3
Istituto tecnico commerciale “Erica” – Relazioni internazionali per il Marketing 13 (su tre anni) 9 (su tre anni) – 4

Lo so ora vi starete chiedendo: ma come il volantino della Giovane Italia (analizzato nel post precedente, vedi a questo link), il movimento dei giovani del PDL di Carpi, non riportava la voce (al punto 5) dell’inserimento dell’inglese in tutto il quinquennio delle scuole superiori? E come mai ci sono tutti questi segni meno proprio in relazione alla lingua inglese?

Beh, la risposta è più semplice di quella che può apparire: lo slogan, citato come punto di forza della riforma, trascura solo un piccolo particolare: si riferisce ai vecchi quadri orari sostituiti da decenni dalle sperimentazioni che non solo avevano già introdotto l’inglese dappertutto ma, in molti casi, anche le seconde lingue! Ma d’altronde (come abbiamo avuto già modo di vedere nel post Scuola: anche gli studenti ingannati dalla riforma) l’intero volantino è stato redatto giocando sulla “dimenticanza” di altri elementi essenziali! L’informazione più è incompleta e più risulta efficace, non vi pare? Ah no, avete ragione, mi correggo: più è incompleta e più risulta rispondente agli interessi di chi la pubblicizza!

E allora non mi resta che augurarvi “buona riflessione”!
Che lo spirito critico sia sempre con noi!

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La Pillola Rossa

 

Il fumo negli occhi - analisi di un volantino

 

Il fumo negli occhi – analisi di un volantino

Qualche giorno fa davanti alla mia scuola alcuni studenti mi hanno dato il volantino visibile nell’immagine sopra riportata. Leggendolo alcune riflessioni si sono fatte subito largo nella mente; ma procediamo con ordine.

Si apre in alto con una domanda: «La scuola è finita?» Per attendere la risposta non si ha bisogno di molto: quel «più» senza accento sembra proprio dire di sì; ed ecco che quel punto interrogativo si trasforma immediatamente in esclamativo… La scuola è finita! – e pensare che un volantino dovrebbe essere un biglietto da visita!

Più emblematica risulta invece la frase nel riquadro, «Combattete la VOSTRA battaglia!» Quel «vostra» così in evidenza sembra proprio voler dire: “ognuno combatta la sua battaglia, voi la vostra noi la nostra (i nostri interessi prima di tutto 😉 )”

«Non tutto è come ve lo fanno apparire!», vero: è anche peggio! (n.d.a. perdonate lo stile, riporto alla lettera)

Ma veniamo al retro: «è utile sapere che… la riforma Gelmini»… è bella e buona (vedi a questo link l’immagine di Bart Simpson alla lavagna).

Punto 1.
Perché non ridurli ad uno solo? Con un solo indirizzo sì che la scelta sarebbe stata semplificata: non si poneva proprio il problema!
Ma forse potrebbe essere un’ottima idea da cui trarre spunto: magari per i prossimi compiti in classe invece delle solite tre o quattro tracce ne darò una sola; semplificare al massimo, è questo lo spirito ministeriale, non vi pare?

Punto 2.
E dei
circa 150.000 licenziamenti in tre anni non diciamo nulla? Non vi sembra che facendo un po’ di conti questa cifra equivale allo smantellamento di un’intera azienda come la Fiat che conta nel suo gruppo 190.000 dipendenti nei 188 stabilimenti presenti in tutto il mondo? Ma perché l’Italia ha bisogno della Fiat? E della scuola cosa volete che se ne faccia?!
I 3000 posti da preside? Vorrà dire che dal prossimo anno scolastico avremo più presidi che professori!

Punto 3.
È così vero che gli alunni sono costretti a pitturare loro stessi le proprie aule; senza contare il sovraffollamento a cui debbono sottostare: 30 e più unità per classe in spazi ristretti e fuori norma, altro che sicurezza!

Punto 4.
È proprio un toccasana, soprattutto ora che la riforma ha creato nuove materie per le quali il ministero non ha ancora fornito le linee programmatiche: della serie che bisogna scegliere un testo a caso e tenerselo per almeno cinque anni!

Punto 5.
E per riuscirci ne ha ridotto le ore settimanali nei vari anni scolastici! Ma non ha tagliato solo le ore di lingua: anche quelle di molte altre materie sono state eliminate, soprattutto quelle di indirizzo – beh, ma qualcosa bisogna pur toglierla! Non vi pare?

Punto 6.
Questa non l’ho proprio capita! Qualcuno me la spiega? A me pare piuttosto che anche in questo caso abbia semplificato il problema: non assume e basta! Ha persino eliminato il ricambio generazionale dovuto ai pensionamenti che non sono stati rimpiazzati in nessuna forma (per approfondire vedi qui le dichiarazioni del ministro poco matematico)

E se ci sono tanti precari è perché il governo italiano (da diversi anni a questa parte) preferisce risparmiare sulle spalle dei lavoratori piuttosto che offrirgli il necessario incarico di ruolo!

Concludo scusandomi con quel povero Mazzini per l’improprio richiamo alla sua Giovine Italia: spero che giaccia ben seppellito nella sua tomba per sopportare la firma di tale volantino!

P.S. Per approfondire la questione relativa al punto 5, basta consultare i relativi dati numerici al seguente post:

Dati alla mano: approfondimento al volantino del PDL

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La Pillola Rossa

 

Problemi di stitichezza? Enterogelmini è la soluzione che fa per te!

 

Problemi di stitichezza? Enterogelmini è la soluzione che fa per te!

 

A scuola sarai un "cittadino libero"

 

Vai a scuola e sarai libero di pensare!

Non ti sforzare, c’è chi lo fa per te!

Libero, ma poi da cosa? …insomma questa è l’Italia!

 

Taglia, non serve!

 

Ce lo dimostrano ogni giorno: per riuscire nella vita la scuola non serve. E allora distruggiamola! 😉

E tu? Non dai il tuo contributo volontario?

Leggi anche:

– Lo sciopero della scuola contro la riforma dei tagli

– Politica e riforma della scuola: il carnevale italiano

– Riforma della scuola: i tagli del cacciavite inforbiciato

– Precari e disoccupazione – noi figliastri di uno Stato patrigno

– La scuola in piazza: non tagliarmi, adottami!

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La Pillola Rossa

 

No alla riforma dei tagli!

 

Si prevede un autunno caldo per la scuola… Diverse sono le soluzioni che bollono in pentola: domani 8 ottobre è previsto lo sciopero orario (che riguarda la prima ora di lezione) proposto dalla CGIL mentre l’ UNICOBAS lo estende all’intera giornata; il 15 ottobre invece lo sciopero è patrocinato dai COBAS… Insomma ancora una volta i sindacati non si accordano tra loro e la prospettiva di uno sciopero unitario resta sempre un miraggio utopico. Ed ecco che i soliti interrogativi si fanno spazio tra i pensieri: queste azioni “disordinate” sono davvero efficaci? Faranno sentire la nostra voce?

O sarebbe piuttosto il caso di mettere in tavola alternative diverse? Una forma di sciopero ad oltranza non siamo proprio capaci di metterla in essere? E in barba agli accordi sindacali che limitano, fino a quasi annullarle, le possibilità di azioni concrete da parte delle categorie scolastiche: qui si tratta di difendere il futuro del nostro Paese!

E se provassimo a bloccare le gite scolastiche? Nonostante sia convinto della loro valenza didattica credo sia opportuno agire in questo settore: solo se si intacca l’economia si riesce a far sentire il peso della nostra voce! Certo si presenta anche l’esigenza di parlare ai tour operator specifici spiegando loro che non vogliamo certo penalizzarli, ma che non abbiamo tante altre alternative efficaci per far sentire la nostra voce – tra le altre cose quest’anno sono stati annullati i già ridicoli compensi aggiuntivi che erano previsti per i docenti accompagnatori. Anzi, siamo più che disposti ad accettare loro suggerimenti in modo da operare non contro di loro ma insieme a loro, per il futuro di tutti.

Conosco già le perplessità di molti di noi: “bloccando le gite penalizziamo i ragazzi” e pensieri simili. Certo, se guardiamo solo al presente non agiamo in loro favore… ma se guardassimo un po’ più in là del nostro naso e quindi anche al futuro potremmo ancora affermare di agire contro i loro interessi? Non mi pare che la riforma sia stata pensata in funzione del miglioramento delle offerte didattiche per i nostri alunni! E stiamo ancora a preoccuparci di questioni morali che in realtà sono solo apparenti?! Sì, sono apparenti perché guardano solo all’immediato presente: metteremmo una pezza a colori oggi, ma domani saremo capaci di metterla ancora una volta?

Bisogna necessariamente rinunciare a qualcosa se si vuole ottenere una risposta concreta!

Vogliamo per caso dimenticare la questione delle classi sovraffollate? Spazi ristretti e alunni sempre più numerosi fino ad oltrepassare i 30 per classe, con gravi conseguenze negative non solo per la didattica ma anche per la mera sicurezza – ricordo che le leggi sulla sicurezza scolastica prevedono un massimo di 25 alunni per classe. Se n’è fatto più nulla? Quali sono i provvedimenti da adottare per far rispettare al ministero le norme della società civile?

E se come collegio docenti proponessimo anche modalità di verifica diverse per queste classi in questione? Mi spiego con un esempio: mediamente il POF (piano dell’offerta formativa delle scuole) prevede (per le materie scritte) tre prove scritte e due orali per ogni quadrimestre; e se votassimo per due verifiche scritte al posto delle tre attuali nelle classi che superano i 25 alunni (prevedendo magari modalità di recupero per coloro che non raggiungono la sufficienza)?

Insomma, le ore settimanali di molte materie sono state decurtate, il numero totale degli alunni per classe è cresciuto… e noi dovremmo continuare a garantire la stessa offerta didattica?!?! Di questo passo finiremo tutti alle stesse condizioni degli schiavi delle piantagioni di cui la storia ci ha dato notizia e i nostri padroni saranno sempre e solo quei pochi rappresentanti di se stessi che però hanno accesso alla stanza dei bottoni.

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La Pillola Rossa

Ecco quanto si legge nell’articolo di Repubblica, Gelmini: “Precari assorbiti in 6-7 anni”. Le nuove regole per diventare docenti:

«Nel 2009 – ha ricordato il ministro – i tagli effettuati nella scuola ammontavano a 42 mila unità ma con 30 mila pensionamenti sono scesi in realtà a 12 mila. Quest’anno il taglio previsto era di 25 mila posti ma sono scesi a duemila considerando le uscite per pensione. Dunque in totale si tratta 14 mila persone senza posto. Abbiamo motivo di credere – ha assicurato – che a queste 14 mila persone sarà trovato un lavoro».

Forse sarò io a sbagliare e non sarò capace di consultare un dizionario, ma secondo la definizione data dal Garzanti, per esempio, pensionato non è «chi cessa un rapporto di lavoro in quanto ha superato una determinata età (pensione di vecchiaia) o ha prestato un certo numero di anni di servizio (pensione di anzianità) o è rimasto invalido (pensione di invalidità) e beneficia di un sistema di previdenza pubblico o privato»?
Stando a tale definizione dunque un pensionato è una persona che non ricopre più mansioni lavorative presso un ente, un’azienda o simili, dunque è un lavoratore in meno! Non siete d’accordo?

E allora che razza di matematica è questa usata dalla star dell’Istruzione pubblica?!?! Sottraendo due quantità diverse da un insieme ottengo un’addizione??? Mica sta parlando di moltiplicazione dove “meno per meno fa più”!

Ma lasciamola stare, poverina non ci arriva, non è colpa sua: è colpa nostra che l’abbiamo eletta!

E direi anche di smetterla di prendercela solo con il governo attuale: la responsabilità è dell’intera categoria che si arroga la denominazione di classe politica italiana, mica solo di alcuni! In Italia i politici veri non esistono! Che siano di maggioranza o di opposizione sono tutti volti ai propri interessi personali a scapito e a spese dei cittadini italiani – intendiamoci, forse ce lo meritiamo anche dato il nostro carattere fondamentalmente “pecoresco” votato all’obbedienza cieca se non per tentativi di sotterfugio furbesco a danno altrui.

Ricorderei per esempio che la riforma Moratti non fu mai abrogata in quanto il governo Prodi la sospese semplicemente non presentando una riforma alternativa da discutere in parlamento… se ne uscirono solo con quel “cacciavite” di Fioroni che non fece altro che aprire la strada al governo attuale:

i finanziamenti alle scuole private sono aumentati proprio ai tempi di Prodi, Fioroni & co.

le incostizionali graduatorie ad esaurimento (che vincolano la vita di un precario ad una provincia per l’eternità, o meglio “fino a che morte non vi separi“) sono opera del tanto atteso Fioroni.

Ecco l’evento in programma oggi alla festa dell’Unità di Bologna:

Uscire dalla crisi. Scuola, lavoro e welfare
Susanna Camusso, Giuseppe Fioroni
Coordina Lina Palmerini (Il Sole 24 Ore)

Ma con che coraggio andare a parlare di tali temi, proprio lui! È il momento che anche questi di sinistra si prendano le proprie responsabilità e la smettano di farsi belli solo in prospettiva di nuove elezioni!

Questo della scuola non è un problema di destra o di sinistra: la malafede della casta dei politici italiani è comune ad entrambi gli schieramenti.
Noi vogliamo difendere la scuola pubblica perché la dignità e il futuro di tutti noi cittadini sono più importanti di coloro che li calpestano e che pensano solo ed esclusivamente ai propri interessi!!!

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La Pillola Rossa

La giustizia è ancora una bilancia?

Il Tar del Lazio ha respinto la richiesta di sospensiva delle circolari su organici e iscrizioni nella scuola perché ha ritenuto che non sussiste, dall’applicazione di questi provvedimenti, un danno «grave e irreparabile». È questa, in sostanza, secondo quanto si è appreso da fonti sindacali, la decisione presa dal tribunale amministrativo pur ammettendo, tuttavia, che il ricorso, presentato da alcuni Comitati, dalla Flc-Cgil e da un nutrito schieramento di insegnanti e genitori, presenta «sufficienti elementi di fondatezza». (fonte: Leggo; il Messaggero).

Insomma, illegittima o no l’incostituzionale riforma va in vigore lo stesso: tanto prima o poi nel Paese dei furbi un sotterfugio lo si troverà senz’altro!

E poi ti chiedono di aver fiducia nelle leggi e nella giustizia! Con quale coraggio?

Ancora una volta (ripesco tra i commenti del post Nucleare e pedofilia: moneta di scambio tra Stato italiano e Vaticano?) con tanta amarezza parte in sottofondo musicale Il testamento di Tito di Fabrizio De Andrè:

«Il quinto dice non devi rubare
e forse io l’ho rispettato
vuotando, in silenzio, le tasche già gonfie
di quelli che avevan rubato:
ma io, senza legge, rubai in nome mio,
quegli altri nel nome di Dio.
Ma io, senza legge, rubai in nome mio,
quegli altri nel nome di Dio
».

Noi il nostro impegno ce l’abbiamo messo tutto; ma se proprio non ci vogliono lo dicano pure. La vita di ognuno di noi è sacra e nessuno di noi starà qui a guardare sprecandola a causa dei soliti noti disonesti della stanza dei bottoni del paese dei furbi!

Spiacenti, ma il nostro sangue non l’avrete!

Dignità sapete cosa vuol dire? No? Prendete un qualsiasi dizionario e cercatene il significato. Su, non è difficile! Potete riuscirci anche voi, anche se non è né una cosa illegale, né portatrice di denaro! Certo lo so bene che quest’ultimo è il vostro unico motore (insieme al potere, suo servo fedele) che vi spinge all’azione; però una volta tanto una piccola eccezione alle vostre “ferree regole” potreste pur farla, no?

Quest’oggi vi lascio con una seconda canzone, In questo mondo di ladri di Antonello Venditti:

«Voi
vi divertite con noi
e vi rubate fra voi
in questo mondo di ladri
in questo mondo di eroi
voi siete molto importanti
ma questa è festa per noi
Hey
in questo mondo di ladri
c’è ancora un gruppo di amici
che non si arrendono mai
noi
»

NOI non ci arrendiamo!
Volete i casi specifici dei danni subiti dalle scuole, dai docenti, dai genitori e dagli alunni? Li avrete! Se il TAR gioca a fare il Ponzio Pilato di turno, noi gli riporteremo l’acqua sporca con la quale si è lavato le mani!

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La Pillola Rossa

Roberto Zeno e Francesco Mele

Ebbene l’evento tanto atteso del concerto dei Modena City Ramblers ha avuto il suo corso ieri sera a Carpi in mezzo ad un pubblico davvero numeroso. Noi eravamo lì a dare il nostro contributo a sostegno di questo organismo ormai decadente qual è divenuta la Scuola pubblica italiana.

Grazie allo spazio concessoci dai MCR abbiamo allestito il nostro banchetto informativo dal quale abbiamo distribuito dei volantini delineanti la situazione scolastica ed abbiamo inoltre raccolto le firme da allegare alle due lettere prodotte: una da inviare al presidente della regione Emilia Romagna, Errani affinché si schieri a sostegno del ricorso presentato al Tar contro l’incostituzionalità delle circolari Gelmini; l’altra ai sindacati affinché appoggino la nostra lotta in difesa della scuola pubblica e statale. Come potete vedere dal video (girato da Daniele Calanca) il gruppo modenese ci ha addirittura dato uno spazio sul palco all’interno del concerto. A parlare per noi è stato Francesco Mele accompagnato nel suo intervento al ritmo della batteria dei MCR. Il momento è stato emozionante ed ha coinvolto il pubblico presente che ha approvato il nostro impegno: le firme si sono moltiplicate in un attimo e la nostra presenza ha incrementato la sua visibilità.

Consci del nostro buon lavoro non possiamo far altro che continuare sulla strada intrapresa e diffondere la nostra buona novella: tutti devono sapere!

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Nucleare e pedofilia: moneta di scambio tra Stato italiano e Vaticano?

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La Pillola Rossa

«Mentre la scuola pubblica letteralmente affoga nei tagli imposti dalla riforma Gelmini e dalle manovre economiche di Tremonti, il Governo pensa a potenziare le “istituzioni alternative” deputate alla formazione dei giovani. Se da un lato si continua a rimpinzare di finanziamenti le scuole cattoliche – la sola città di Verona ha appena stanziato 300.000 euro per i suoi istituti paritari – dall’altro una legge a firma congiunta mira ad istituire un fondo per organizzare corsi di formazione delle Forze Armate per i giovani». (dall’articolo Scuola di guerra, offre lo Stato di Mariavittoria Orsolato – la notizia della «legge Balilla» è riportata anche dal Manifesto)

Avete capito bene: per la scuola di guerra ci sono disponibili ben 20 milioni di euro (VENTI MILIONI DI EURO, meglio riscriverlo per avere ben chiare le idee), che tra l’altro sono necessari per i soli tre anni iniziali di sperimentazione, mentre alla scuola pubblica vengono tolti 8 miliardi di euro (OTTO MILIARDI)! Dunque se con 20 milioni si riesce a fare una scuola di reclutamento (in funzione di specchietto per le allodole) per i giovani, tagliando gli 8 miliardi (con tre zeri in più!) si riesce per davvero a distruggere la scuola pubblica! Della serie: per fare la guerra i soldi ci sono, per garantire la formazione scolastica a tutti i cittadini NO!

Accanto all’aumento dei finanziamenti alle scuole private va menzionato anche l’aumento (ingiustificato) degli insegnanti di religione. «Per la scuola italiana travolta dai tagli, l’unico segno più è per gli insegnanti di Religione»; così Salvo Intravaia comincia il suo articolo su Repubblica (In un anno 4% di insegnanti in meno / ma i prof di religione sono ancora in crescita), che si rifà all’annuale dossier del Ministero dell’Istruzione dal titolo “La scuola statale – sintesi dei dati, anno scolastico 2009/2010”. Questo perché per questa materia è vietato accorpare gli studenti di più classi (cosa prevista invece per gli insegnamenti curricolari). E pensare che la posizione dei prof di religione infrange l’articolo 33 della nostra Costituzione: «l’ arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento», in quanto la loro idoneità e l’eventuale revoca sono nelle mani dei vescovi. Per chiarire questo passaggio riporto l’esempio citato da Maria Francesca Gulotta, prof del liceo artistico di Brera (Milano): «di fronte alle attestazioni evangeliche secondo cui Gesù aveva quattro fratelli e alcune sorelle (Mc 6,3), il prof di religione può, in buona e formata coscienza, farsi persuaso che si tratti di veri e propri fratelli e sorelle, ma non potrà mai insegnarlo, pena la revoca dall’insegnamento per difformità dalla dottrina cattolica» (tratto da L’inutile aumento dei prof di religione).

Ma riflettiamoci un attimo: è un regalo incondizionato che il nostro governo fa al Vaticano? Ne dubito. Ricordate i piani nucleari paventati come valida alternativa energetica nel nostro Paese? E ricordate la contrarietà dell’opinione pubblica alle centrali da costruire nella nostra terra? Bene, hanno trovato una soluzione: è stato coniato un undicesimo comandamento (in realtà il decimo se si tiene conto della cancellazione del secondo; per approfondire la questione vedi l’articolo Il crocifisso italiano: facciamo chiarezza): «il nucleare è cosa buona e giusta». Ecco come la Chiesa per bocca del pontefice Benedetto XVI si sdebita dei favori ricevuti dal governo italiano!

La benedizione atomica sarebbe stata diffusa per mezzo di un opuscolo di «quarantasette pagine di omelia incondizionata a favore dell’energia dell’atomo, confezionate dalla MAB.q – agenzia che cura la comunicazione dell’Enel – e distribuite urbi et orbi in allegato con i periodici ufficiali di diverse diocesi italiane, da Oristano a Trento, da Agrigento a Padova» (da «Benedetto nucleare» Spot atomico dalle diocesi). Inoltre «singolare, e chissà quanto casuale, è poi notare che nella geografia scomposta della distribuzione del libretto compaiano alcuni fra i territori più accreditati per l’installazione delle centrali come Oristano, che si candida a ospitare un impianto nella piana di Cirras, e Agrigento, dove designato sarebbe il centro di Palma di Montechiaro. Qui, semmai dovessero sorgere, i reattori saranno avviati con tanto di aspersione dell’acqua santa».
Dunque, come riflette don Franco Barbero (vedi articolo), «presto avremo certamente un santo protettore delle centrali nucleari e una vergine santissima nuclearizzata».

Ma lo scambio di “favori” finisce qui? Beh, direi proprio di no! E l’emendamento 1.707 firmato da Pdl-Lega come vogliamo definirlo? Si tratta di un emendamento infilato nel disegno di legge sulle intercettazioni che annulla l’obbligo dell’arresto per “violenza sessuale di lieve entità” nei confronti di minori! (Notizia ANSA). Nello stesso ddl si esplicita anche una norma relativa al clero: «Se nelle intercettazioni finisce un sacerdote bisogna avvertire la diocesi; se l’intercettato è un vescovo il pm deve avvertire la segreteria di Stato vaticana» (notizia ANSA). Tutta la questione relativa ai preti pedofili vi ricorda qualcosa?

E fu così che maggioranza e chiesa cattolica continuarono indisturbate la loro collaborazione…

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Il crocifisso italiano: facciamo chiarezza

Parma 4 luglio. Incontro Nazionale Scuola: il futuro è un «bavaglio»?

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La Pillola Rossa

Parma 4 luglio 2010

Cosa ci fanno a Parma 65 persone (tra docenti e genitori di alunni) provenienti da tutta Italia e riunitesi di luglio e per giunta di domenica? Sono tutti impazziti o evidentemente c’è qualcosa che non va nella scuola che ci stanno propinando quei signori della stanza dei bottoni? Ma insomma, nessuno tra loro aveva di meglio da fare che mettersi in viaggio dalla propria città (e parliamo di persone venute da: Bologna, Carpi, Ferrara, Genova, Livorno, Lucca, Milano, Mirandola, Modena, Napoli, Novara, Padova, Parma, Piacenza, Roma, Terni, Torino, Versilia, Vicenza!) per raggiungere questa cittadina emiliana?
Evidentemente hanno tutti ritenuto più importante anteporre il futuro della scuola pubblica alle proprie esigenze personali! Pura follia? E chissà?! Certo è che in sottofondo musicale salgono in alto le parole di una nota canzone cantata da Ligabue, Jovanotti e Pelù, Il mio nome è mai più:

«C’era una volta la mia vita
c’era una volta la mia casa
c’era una volta e voglio che sia ancora.
E voglio il nome di chi si impegna
a fare i conti con la propria vergogna.
Dormite pure voi che avete ancora sogni, sogni, sogni!
»

dormite pure voi che avete ancora SONNO!

Dunque se altri dormono sulle spalle degli italiani noi vigiliamo sul loro operato e diamo il nostro sostegno e le nostre intelligenze per cercare di garantire alle giovani generazioni la speranza di un futuro migliore.

Tra le note positive dell’incontro vi è stata la partecipazione di docenti sia precari sia di ruolo, oltre alla presenza di alcuni genitori che hanno sottolineato con orgoglio il loro essere cittadini prima ancora di essere padri o madri! Non si tratta di un movimento che cerca semplicemente di difendere il posto di lavoro: si tratta di un gruppo di cittadini che si impegna a difendere i diritti di tutti!

Tra le iniziative emerse si è deciso di premere su regioni, province e comuni affinché si costituiscano davanti al TAR – che con un’ordinanza emanata il 25 giugno scorso sospende l’efficacia delle circolari su organici, mobilità iscrizioni fino al 19 luglio – a sostegno dei ricorrenti; l’invito è quello di raccogliere l’adesione di personalità del mondo della cultura e dell’università, di scrittori, attori, registi e musicisti. Diamo tutti il nostro contributo!

C’è però da sottolineare anche una nota negativa: appena arrivati sul posto (quando eravamo ancora in pochi) ci ha raggiunti un poliziotto che, dichiarando la sua appartenenza alla questura del posto, ci ha chiesto informazioni sulla riunione che sarebbe cominciata di lì a poco (ironia della sorte, l’interrogato è stato ancora una volta il nostro buon Francesco).
Che fanno ora, vogliono toglierci anche il sacrosanto diritto alla libertà di associazione? Che facciamo, mettiamo un «bavaglio» preventivo anche tra di noi?
E pensate che l’agente insisteva sul perché non avessimo avvisato preventivamente la polizia della nostra riunione e sull’assurdità del fatto che avessero dovuto apprenderlo solo dalla stampa locale la mattina stessa dell’evento!
Ma da quando in Italia riunirsi costituisce “apologia di reato”? Ora mi chiedo: se voglio far visita ad un amico, prima di recarmi a casa sua, devo avvisare la polizia delle mie intenzioni?

Cogito ergo vituperor!

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